Flower di Kenzo: il profumo del conforto
Vivo al sud Italia e non è per nulla infrequente imbattersi, anche percorrendo le strade più urbanizzate, tra una mattonella sconnessa e una colata di asfalto, in un papavero. Rosolaccio, il nome un po' sgraziato che hanno pensato di dargli. Fosse stato scoperto in tempi più moderni, probabilmente il termine più adeguato per descriverlo sarebbe stato, scommetto, "resiliente".
Kenzo aveva pensato di riservargli un tributo già più di vent'anni fa: è, infatti, proprio al papavero che è ispirata la sua iconica fragranza, il "Flower". Inno alla bellezza della natura urbana, il profumo vuole presentarsi come baluardo di poesia e delicatezza in mezzo al cemento della vita frenetica quotidiana.
La fragranza si apre vibrante, con note di testa di ribes nero, biancospino e mandarino. Ma subito esplode la morbidezza floreale del cuore del profumo, con il duo rosa bulgara e, soprattutto, violetta, che dona un tono talcato e soavissimo a tutta la fragranza. Anche l'opoponax, con il suo aroma balsamico e dolce, concorre nel rendere il cuore del profumo fortemente rotondo. Le note di fondo, composte da vaniglia e muschio bianco contribuiscono a conferire dolcezza e candore, e l'aggiunta dell'incenso, per me mossa geniale, regala quel tocco fumoso e un po' austero che mi suscita sempre la sensazione di essere avvolta in una nebbia soffice che niente e nessuno può scalfire.
Flower però non è un profumo leggero. Ha, infatti, un'ottima durata su pelle e produce una scia discreta ma persistente, che si fa notare.
Per me Flower è il profumo del conforto. Lo indosso in quelle giornate in cui ho bisogno di qualcosa che mi sostenga, una sorta di coperta di Linus che mi separi dal mondo. Così, quando la vita mi sembra troppo complicata da affrontare, mi lascio cullare dalla sua morbidezza ovattata e mi lascio accarezzare dal suo tenero effluvio.
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