ππππππ π π πΉπππππ π·πππππ: πππ ππππππ
Mi sento abbastanza in soggezione a parlare di questo profumo. Si, perché cosa altro si può dire su un caposaldo della profumeria mondiale come Fracas di Robert Piguet? Fracas, ossia fracasso. Un profumo nato con le idee chiare. E di rumore ne fece parecchio, quando uscì nel lontano 1948. Troppo audace per i canoni dell'epoca, troppo sfacciato. Ma è quello che proprio il naso Germaine Cellier voleva creare: una fragranza che facesse girare la testa, che ipnotizzasse. Che trasformasse le donne che lo indossavano in un oggetto del desiderio inarrivabile, indimenticabile. E quale fiore, se non la scandalosa e proibita tuberosa era indicato come nota chiave della fragranza? Fracas è LA tuberosa. Quella a cui tutti i profumi venuti dopo si sono ispirati o a cui saranno inevitabilmente paragonati. Una tuberosa voluttuosa, intensa, ammaliante, accompagnata da un bouquet di gelsomino, gardenia e fiore d'arancio, tutti fiori altrettanto sensuali. Assieme ad una nota di pesca che conferisce una dolcezza fruttata alla composizione senza che però diventi "girly", innocente.
Fracas è un profumo intenso, dalla scia importante. Suona quasi incredibile pensare che un profumo vecchio di quasi 80 anni riesca ad essere così moderno, così fuori dagli schemi, ancora oggi. Impossibile passare inosservati quando lo si indossa. Perché le donne continuino a fare rumore, fracasso. Sempre.
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