𝑽𝒂𝒏𝒆𝒗𝒂 π’…π’Š π‘΄π’π’Š π‘¨π’–π’”π’”π’Š: 𝒑𝒆𝒓 𝒕𝒆

Ci sono profumi le cui storie mi colpiscono nel profondo, non solo per la loro natura olfattiva, ma anche - e soprattutto direi - per come la loro storia si intersechi in qualche modo con la mia.

Vaneva è uno di questi profumi. Creato dal naso Denise Meles per Moi Aussi Ughi, proprietaria della omonima erboristeria di Colorno, Vaneva è una dedica prima che una fragranza. Si, perché l'intento di Ughi era quello di ricreare l'odore che si sprigionava dalla valigia della mitica zia Neva. Una donna libera, anticonformista, sempre in viaggio, che pensava e si muoveva fuori dagli schemi. E così dalla sua valigia, oltre all inconfondibile odore della pelle, si sprigionava l'aroma delle stecche di cioccolato bianco, di cui le nipotine erano ghiotte, e del tabacco, che zia Neva aveva sempre a disposizione. È un profumo quasi goloso, scurito però dall'overdose di labdano, che si fonde con una vaniglia profonda, ammaliante, avvolgente.




Un anno fa è venuta a mancare una delle mie zie materne, con cui sono cresciuta. Una donna forte, ribelle. Una artista che aveva deciso di studiare pittura nonostante tutti non fossero d'accordo. Che da giovane aveva rifiutato un fidanzato "imposto" per sceglierne uno che a lei piaceva davvero. Un tumore ce l'ha strappata via in meno di 10 mesi. Soffro molto per come è successo, ancora mi chiedo come sia possibile che un cumulo di cellule impazzite possa avere avuto la meglio di un animo così indomito. Mi rimane in testa la sua risata, il suo "le donne sono esseri superiori", i suoi quadri dalle linee decise per casa.
Vaneva mi ha fatto subito pensare a lei.

Non ho certo bisogno di un profumo per ricordarla, ma indossare Vaneva sarΓ  un ulteriore modo per omaggiarla.

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