Dior Addict di Dior: nomen omen
È giunto il momento di recensire uno dei miei profumi "mai più senza". Uno di quei profumi per cui mi sono scapicollata pur di entrare in possesso di una sua versione vintage, conservando comunque anche quella moderna. Uno di quei profumi che mi fa sentire super femminile, affascinante e seducente.
D'altronde, Dior Addict É, per sua natura, un profumo audace, che incarna la sensualità e femminilità in ogni sua molecola. Appartenente alla famiglia orientale floreale, nasce dal naso di Thierry Wasser, ora profumiere della maison Guerlain, e Christian Dussoulier. Due nasi che sono abituati a sfornare masterpiece, basti pensare al Mon Guerlain o a Hypnotic Poison.
La fragranza si apre con note luminose e fresche di foglie mandarino, mora e albero della seta che donano un tocco frizzante ma vellutato all'esordio. Il cuore del profumo si svela poco dopo con un affondo di rosa e un tripudio di fiori bianchi, tra cui gelsomino, fiore d'arancio e Cereus notturno (vi invito a guardare il fiore di questa specie particolare di cactus). Ma è la vaniglia la vera protagonista, avvolgente e calda, che si sente sin da subito e rende la fragranza irresistibilmente avvolgente e seducente. Una vaniglia non alimentare ma legnosa, accompagnata dalla fava tonka e dal sandalo, che la rendono oscura e quasi affumicata.
La persistenza del profumo è eccezionale, rimanendo sulla pelle per molte ore, evolvendosi in una scia sensuale e inebriante. È una fragranza notturna, come lascia intendere il bellissimo flacone blu profondo, che amo indossare nelle sere d'estate così come in pieno inverno.
Mai nome fu più azzeccato: sono davvero addicted per Dior Addict.
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